Il sogno sostenibile. Da Ponza alla Polinesia

“Non lo so, ma un giorno partirò.” Da queste parole, pronunciate quasi per difendersi dal dubbio che potesse aver ragione chi ripeteva che a trentacinque anni occorre dar conto alla concretezza della vita vera, ha preso forma quello che si sarebbe trasformato in “un giro del mondo a tappe, in equilibrio con il resto della vita”.
Una sfida con se stesso, dunque, prima ancora che con gli altri, e soprattutto con il mare, quella che ha condotto Giovanni Malquori a entrare sempre più in contatto con la natura fino a scoprire che è proprio lì, tra quei colori e quei silenzi, che si trovano molte delle risposte della vita.
Ma la vera sfida è stata sempre e comunque comprendere quando era il momento di tornare alla terraferma, dimostrando, così, che non è necessario compiere scelte estreme, ma che si possono trovare possibili equilibri senza tradire i propri sogni.

Giovanni Malquori

Musicista di professione, diplomato in pianoforte e successivamente in musica jazz, fondatore della scuola di musica Officine Musicali del Borgo.
“A vent’anni ho attraversato il Sahara dall’Algeria al golfo di Guinea con un piccolo Mehari della Citroën. Da allora ho sempre inseguito i grandi spazi alla ricerca dell’equilibrio tra la passione per la musica e quella per il mare.
Nel 2005, con Papayaga, sono partito da Ponza per il mio giro del mondo, senza fretta. Un sogno in equilibrio col resto della vita, un giro del mondo a tappe, un’esperienza in antitesi col “mollo tutto e vado via”. Sono papà di tre splendidi ragazzi.”

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